sabato 8 novembre 2014

Perché leggo i fumetti...un anno dopo.

Più di un anno fa, in un vecchio articolo (che riscosse anche un moderato successo e non ne capisco il motivo, sinceramente), facevo un ragionamento con me stesso sul motivo per cui io (e, credo, anche voi) legga i fumetti così avidamente e li ami a tal modo.
Diedi una risposta tipo "li leggo per evadere dalla realtà che suca duro". Il fumetto come strumento di evasione dalla realtà. Romanzi di fantasia per chi non ha voglia di leggersi mille pagine di testo senza immagini. Insomma, una cosa banale, vero, ma poetica.
Ultimamente, invece, sia a causa di annunci che mi hanno fatto storcere il naso, sia a causa di storie non all'altezza delle mie aspettative, mi sono posto lo stesso quesito, ovvero "Perché leggo fumetti?".
Ma la risposta non è stata la stessa. Altrimenti perché sarei qui?

Soppormon. Immagine a caso. Come tutte quelle nell'articolo.

Premessa: non seguo tutto quello che potrei seguire, ma seguo comunque un gran numero di testate.
Superman, Batman, Justice League, Wonder Woman e Terra Due per la DC, Devi, Capitan America e Gli Incredibili X-Men per la Marvel. Saltuariamente anche gli Ultimates, le Tartarughe Ninja e Le Nuove Avventure di Superman. 
Insomma, nel calderone ho un po' di cose. Non moltissime magari per quelli con più spazio e soldi di me, comunque abbastanza per poter oltrepassare il semplice "Leggi una serie di merda, ovvio che ti senta demoralizzato".
Bene, da alcuni mesi ho notato quanto leggere i fumetti sia diventato una sorta di rito, non un piacere. Li compro perché devo leggerli per stare al passo, per riempire i cofanetti o semplicemente perché mi piace il personaggio e spero sempre che la storia gli renda giustizia.
Tipo Ciclope, che mi spezza il cuore bene o male ogni mese, ormai semplice tizio con il visore che porta in giro la sua squadra di mutanti e che, ogni tanto, la storia ci mostra.
Mi manchi Scott, torna. 

Rileggendo di recente il ciclo degli X-men di Morrison mi sono reso conto di quanto, per il 90% delle storie che leggo, ci sia solamente (quando va bene) l'interesse del disegno.
Cioè oddio, in realtà esagero con quella percentuale, ma non è quello su cui mi voglio soffermare. Il problema è che ci sono serie veramente BELLE, come Wonder Woman di Azzarello o Devil di Mark Waid per fare due esempi su tutti, insieme a storie che definire scandalose è dire poco.
Esempio proprio super-giga-extra palese: la Justice League. Un'accozzaglia di superpoteri a caso, cattivi che appaiono dal nulla e nel nulla spariscono. La fiera della banalità e dell'inutilità.
Tra l'altro non stiamo parlando di una serie secondaria, ma della Justice League. Per dire.
Manca il cuore. Chi scrive le storie, spesso, lo fa giusto per portarsi a casa la pagnotta. Superman di Scott Lobdell, per esempio: un narratore onnisciente che entra nella testa dei personaggi e ne spiega i pensieri, dialoghi presi di peso dalle storie degli anni '70 e trame insipide.
Gli Incredibili X-men di Bendis: ok, sono gli X-men, ma (parlando della serie italiana, sia chiaro, non mi riferisco ai numeri ancora non usciti qui) moltissime volte, mentre vedevo l'addestramento delle nuove reclute, o mentre vedevo lo scontro tra gli X-men e Dormammu, o durante tutta la battaglia dell'atomo, mi sono chiesto "Ok, ma...quindi? Dove si va a parare?", senza trovare risposta.

Non puoi confondere il lettore. Non in quel modo. Morrison è uno che subito confonde il lettore, ma questo accade a causa di trame estremamente complicate e che possono essere comprese pienamente una volta che l'arco narrativo finisce. Tipo l'arco iniziale della nuova serie di Action Comics. 
Ma quando una storia diventa un insieme di avvenimenti a casaccio, con qualche avanzamento di trama solo dopo mesi di nulla, o quando ti riduci a scrivere i personaggi come se fossero delle macchiette perché sei incerto di quello che stai facendo, il lettore si scoccia. 
Leggo i fumetti per abitudine. Spero sempre che qualcosa cambi, che i personaggi tornino al loro antico splendore, ed ogni mese rimango deluso. 
Questo perché, oltre ai già accennati problemi narrativi della maggior parte delle serie, si aggiungono i problemi derivanti dall'ormai onnipresente mercato dei cinecomics.
Non voglio apparire come l'indie di sto braccio che si mette a dire "prima si stava meglio hohoho", per cui spiegherò in modo che anche chi non legge fumetti possa capire tutto.
Un anno fa uscì Avengers: guerra senza fine, prima della nuova serie di graphic novel della Marvel. Una graphic novel fatta per i lettori che si avvicinavano ai fumetti per la prima volta dopo aver visto i film. 
Solo che un conto è una graphic novel fatta apposta, un altro è quando vedi che l'agente Coulson, agente dello SHIELD che ha reclutato praticamente uno ad uno i vendicatori nella saga cinematografica, viene inserito sia nella serie dei Secret Avengers (non quella attuale, quella ospitata fino a qualche mese fa sulle pagine di Capitan America) e di conseguenza nel canonico universo Marvel, sia nell'universo Ultimate, apparendo alla fine di "Cataclysm: Ultimates".
Sia chiaro: non ho NIENTE contro Coulson, anzi, lo trovo un personaggio simpatico. Sono gli altri che mi fanno andare fuori di testa. Iron Man, nei fumetti, ha continuamente rimandi visivi ai film, Nick Fury è diventato miracolosamente nero anche nell'universo normale (in realtà sarebbe il figlio del classico Nick Fury bianco, ma EHY, nessuno sembra ricordarselo, dal nulla ha preso il posto del padre!) e, in generale, stanno avvicinando molto i personaggi cartacei originali a quelli visti al cinema. Tipo War Machine, che ha iniziato a usare l'armatura di Iron Patriot, come in...hm, per esempio, Iron Man 3?

In più, ed è l'ultimo punto che andrò a toccare, di recente la Marvel, sia a causa delle scarse vendite sia (soprattutto, pare) a causa dei diritti cinematografici ancora in mano alla Fox, ha deciso di chiudere la serie dei Fantastici Quattro e si vociferava intendesse pure ridurre notevolmente la schiera degli X-men, in modo da non far guadagnare così tanto con i film.
La recentissima morte di un famoso mutante artigliato di sicuro è stata causata da questa filosofia. 
Cercate di capire: perché dovrei leggere i fumetti quando le stesse case che li producono, ormai, volgono maggiormente il loro sguardo al cinema? Perché sputare in questo modo su ciò da cui tutto è partito?
Per i soldi, ok, bravi, l'avete indovinato, una caramella per voi. Ma non trovate sia triste? Il merchandising si vendeva ugualmente anche prima dei film e nessuno rinnegava nulla. Siamo in una situazione in cui la Marvel sperimenta sempre su eroi meno conosciuti in modo avere una sorta di "nuova generazione" di eroi per i nuovi lettori (mi viene in mente subito la nuova Capitan Marvel, ma credo che anche il recentissimo rilancio di Iron Fist o quello di Moon Knight vada bene come esempio) mentre la DC se ne sta buona buona nelle sue storie, non osa e va avanti quasi per inerzia.

Insomma, tirando le fila (ho già divagato troppo): perché leggo i fumetti oggi? Sono ancora un modo per evadere dalla realtà?
No. 
Oggi io leggo i fumetti perché spero. 
Spero che un domani le storie tornino ad essere quelle che mi avevano fatto appassionare. Non che siano sempre state bellissime eh, anzi. Molto spesso erano abbastanza ignobili.
Però avevano quello spirito, quella voglia di rivoluzionare che oggi mi manca.
Non erano succubi del cinema. Non c'era quello che pestava i piedi come un bambino dicendo "Ah si, tu non mi ridai i diritti? E io ti chiudo la serie, merdoso! Sooca duro!". I film Marvel uscivano, a partire dal 2000 anche fin troppo spesso, facevano pena per la maggior parte e non se ne parlava più.
Oggi alcune serie vengono tirate avanti giusto per allungare il brodo e alcuni stravolgimenti vengono fatti all'insegna del "Vabbè", come il nuovo Cap o il nuovo Thor. 
Insomma, sono disilluso e deluso dai fumetti odierni. Sono triste e abbattuto quando vedo i personaggi che amo e adoro trattati quasi come macchiette, come prese per il culo di loro stessi. Superman, dio mio, è uno di quelli che dal reboot DC stanno martoriando di più (anche se l'arrivo di Greg Pak ha salvato la situazione e, pare, pure quello di Geoff Johns sulla serie omonima), mentre Batman è sempre trattato bene perché ehy, è Batman. 
Devil è sempre eccelso, per carità, ma personaggi minori (mi viene in mente Ghost Rider con la penultima serie) hanno visto giorni molto migliori. Ciclope non ne parliamo, da quando ha ucciso Xavier non hanno più nemmeno PROVATO a renderlo un personaggio apprezzabile o anche solo sopportabile. Ora è solo un incredibile stronzo che arriva perfino a menare un allievo per renderlo un vero guerriero, però HEY, quello è omosessuale, abbiamo introdotto una minoranza in un fumetto che parla di minoranze!
Per cui, io leggo continuando a sperare. Ma chi vive sperando, come moriva che non ricordo...?

Voi perché leggete o leggevate fumetti? Cosa ne pensate di questa interminabile serie di cinecomics e delle ripercussioni che ha sul mondo del fumetto? Pensate sia più forte Spider-Man o Hulk? 
Scrivetemelo nei commenti, mettete un +1 così affolliamo google plus, condividete, insomma, fatevi sentire se volete.
Un ringraziamento a tutti, e giga SALOOTEE
Mi sembrava un modo adatto per chiudere un articolo sulla speranza.

3 commenti:

  1. Ho iniziato a leggere fumetti un po' per evadere dalla norma,per quanto alcuni cicli possano essere ripetitivi sono sempre più emozionanti di una vita vissuta in periferia a Tortona :/
    Oltre alla "fuga" mi piace leggerli per cercare storie coinvolgenti o che mi sorprendino, personaggi stravaganti e originali o anche simili a me per carattere e atteggiamenti.
    Per quanto riguarda i disegni l'importante è che siano perfetti per quel tipo di storia e sulla questione "continuare a sperare in qualche cambiamento"azzardo a dire,e se provassi a leggere qualcosa di non supereroistico?

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    1. Lo so, dovrei! Ma non so mai che leggere, e seguendo tutte quelle serie che, ala fine, spesso mi piacciono e di conseguenza non voglio interrompere, non ho spazio e soldi per altre cose. Manga non ne parlo nemmeno perché proprio no, volevo procurarmi qualche graphic novel o qualche fumetto, ma i bonelli in linea di massima non mi entusiasmano (non ho niente contro il fumetto italiano, è che proprio non mi interessano) e quasi tutti gli altri fumetti italiani che conosco sono comici e si rifanno alla lezione di Leo Ortolani.

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    2. Non saprei che consigliarti , dipende soprattutto in che cosa speri di trovare in quello che già leggi.

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