giovedì 3 marzo 2016

Howard il papero: ma che quackio...?! (recensione)

Io ve lo giuro, VE LO GIURO, volevo chiudere il blog tipo due giorni fa.
Perché si, non sto più scrivendo, non ho più creatività per scrivere anche solo recensioni demmerda di fumetti o altro (infatti se vedete sto parlando in maniera così poco elegante che mi prenderei a schiaffi da solo) e, in generale, questo blog ormai è la pagina "RIP in pace" della mia vita più recente.
Poi ho letto "Howard The Duck: Ma che quackio?!"
Non mi era mai successo negli ultimi, credo, dieci anni di rimanere letteralmente fulminato da una serie a fumetti su cui, fondamentalmente, non sapevo nulla.
Cioè, ovviamente conosco Howard: chi non ha mai visto quell'orribile (ma, da bambino, divertentissimo) film incentrato su questo personaggio a dir poco secondario?
Una sorta di clone realistico di Paperino, costantemente inca**ato, con una sfilza di problemi relativi all'essere l'unico papero antropomorfo in un mondo di "scimmie glabre", come ci chiama lui.
Un papero sarcastico, cinico, ma anche problematico, tormentato: piccole schegge di sofferenza lasciate intravedere sotto una scorza paperesca da duro. 
Un personaggio noir, un detective vecchio stile con la battuta sempre pronta e un'ironia sempre pungente. Le battute e la sceneggiatura, semplicemente meravigliosa, sono ad opera di Chip Zdarsky e sono una delle cose più fulminanti che mi sia mai capitato di leggere: humor non forzato, con battute che fanno ridere perché geniali e genuinamente divertenti. Non ho trovato forzate alcune trovate comiche, anzi: un personaggio in particolare è stato estremizzato in un suo particolare comportamento e, che qualcuno mi picchi se non sono sincero, la cosa mi ha letteralmente devastato, facendomi scoppiare a ridere in mezzo al treno.
I disegni di Joe Quinones li ho trovati molto puliti, funzionali ed eleganti nella loro plasticosità, mi sono davvero piaciuti nonostante sia sempre stato uno che tendeva a preferire disegni più realistici (tipo quelli di Quesada, per dire).
Riguardo la trama non ho sinceramente molto da dire, essendo molto semplice e quasi un pretesto per permettere agli autori di mostrarci ciò che al papero piace fare: COSE.
Il volume, per inciso, contiene tutti i cinque numeri della serie pubblicata prima dello scoppio delle Secret Wars, a cui si fa riferimento nella pagina finale. Ma è iniziata la serie successiva alla fine delle stesse, quindi a breve potremo averne ancora e sinceramente non ne vedo l'ora...
Insomma:
Se dovessi esprimere un giudizio concreto su questo fumetto, sarebbe più che eccellente. Howard è stato un fulmine, è stato un evento, un fenomeno: mi ha riavvicinato a un tipo di fumetto americano che pensavo non avrei mai letto (per colpa mia eh, avendo l'apertura mentale di un uomo dell'ottocento), ovvero qualcosa in grado di ricordarmi Rat-Man.
Perché si, me lo ha ricordato assai.
Insomma, VOTO FINALE: 9.5
Consigliato a tutti, fan della Marvel e non, fan del personaggio e non, bimbi e non, vivi e non.
Leggetelo, sciocchi.
In caso mi tornasse la voglia di scrivere, CI RISENTIAMO SU QUESTI LIDI, altrimenti un saluto al tartufo!
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2 commenti:

  1. Era una vita che aspettavo un nuovo articolo. Il morgavi però ti prenderebbe a schiaffi per tutti quei qualcosa e non! :)

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    1. Beh, dato il tono dell'articolo, probabilmente anche il Morgave avrebbe chiuso un occhio!

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