domenica 10 aprile 2016

Il momento di consapevolezza

Vi è un momento, nella vita di ogni essere umano, in cui ci si sente come risvegliare dal sonno da un avvenimento particolare. Può essere l'incontro con una persona, può essere la scoperta di una propria passione, può essere la scoperta di qualcosa fino a quel momento sconosciuto.
A me successe con i fumetti.
Dove i videogiochi mi colpirono circa all'età di tre anni e quindi, di conseguenza, non ho memoria della mia vita PRIMA di prendere un pad in mano (non lo sto dicendo per fare il vissuto, sono serissimo), mi ricordo bene come fosse la mia vita prima di iniziare a leggere fumetti e come sia diventata dopo.
Iniziando da "Ultimate fantastic four 7" di non ricordo quando, ma credo fosse il 2004, arrivai a seguire uno sproposito di serie mensili diverse, tutte relegate all'universo Marvel.
Sta come non sta, mi avvicinai alla DC solo moltissimi anni dopo, nel 2012, grazie al lancio in italia della sua nuova iniziativa editoriale "new 52" che, tra alti e bassi, ha contribuito a far avvicinare una nuova generazione di lettori a storie ormai relegate da troppo tempo in albi le cui numerazioni superavano abbondantemente il centinaio di numeri.
Un idillio che mi ha portato ad innamorarmi alla follia di Superman, facendomi apprezzare quel meenchione di Batman e che, tutto sommato, mi ha divertito come poche altre volte un fumetto era riuscito a fare prima.
Fino al patatrac.

Come dicevo, vi è un momento "prima" e un momento "dopo".
I new 52 non sono stati un rilancio perfetto, anzi. Penso di averli apprezzati solo perché non sapevo bene cosa ci fosse prima e, di conseguenza, personaggi snaturati in quasi tutti i loro aspetti (Superman) mi sono risultati comunque gradevoli.
Vi sono ovviamente delle eccezioni: tra tutte mi viene in mente, paradossalmente, Wonder Woman, che ho sempre odiato e che proprio grazie alla run di Azzarello e Chiang ho iniziato ad amare follemente.
Il problema è nato quando un giorno, dal nulla, qualcuno mi ha tolto le fette di prosciutto dagli occhi. Il progetto New 52 le ha provate tutte per piacere ai lettori: crossover in cui gli eroi finivano a ramengo e i cattivi dovevano salvare il mondo (FOREVER EVIL), a one-shot focalizzati in particolari sui cattivi più famosi (il VILLAIN MONTH), revisioni di personaggi, nuove origini, una nuova Justice League, storie che chiamavano in causa i nemici più famosi degli eroi (tipo il Joker che in quattro anni di fumetti è morto almeno tre volte) e via così.
Inutilmente.
La DC ha infatti prima provato una sorta di "soft reboot" con la DC you, in cui le testate venivano affidate a nuovi team creativi non cambiando, di fatto, una ciolla di niente: leggendone circa sei, la differenza con il momento precedente a questo "salto" non si percepisce per niente.
Infine, notizia di poco tempo fa, il progetto "Rebirth", una sorta di NUOVA partenza per gli eroi DC.
Di nuovo. Tipo la terza in cinque anni.
Credo che chiunque percepirebbe una sorta di sensazione da "stiamo tirando i remi in barca perché sentiamo che le cose vanno male", io soprattutto.
Per cui, nonostante il mio amore per questi personaggi, purtroppo sfortunati sia su carta che su pellicola (Batman v Superman, di cui non ho scritto perché ho abbandonato il blog ma che sinceramente mi è piaciuto, al pubblico ha fatto schifus e ha incassato meno di quanto il mondo si aspettasse. Molto meno.), con una gestione INDECENTE della pubblicazione italiana (la RW edizioni che, tra continui rimandi, ritardi, misteri editoriali e fumetti stampati male, è riuscita a mettere in difficoltà una realtà fumettistica che, se paragonata alla qualità mantenuta dalla Panini per la Marvel italia, risulta penosa), ho deciso di mollare.
Basta DC.
"DC no more", parafrasando la buona Scarlet Witch quando in un momento di lagrime e tristess decise di sterminare la razza mutante.

Sono stati anni belli, che ricorderò sempre. Anni in cui tenere il nuovo numero di Superman tra le mani, improvvisamente, mi migliorava la giornata. Anni in cui sono cresciuto, anche grazie a questi personaggi.
Anni...belli. Bellissimi.
Ma ora basta. I diciannove anni non durano per sempre e se a ventitrè anni continuassi a sentirmi costretto a seguire una serie solo perché la iniziai da ragazzino, beh, non mi sentirei a posto con me stesso.

Detto questo, smetterò di interessarmi a questo mondo, ai supereroi?
No, certo che no: la Marvel, nonostante anche lei abbia i suoi alti e bassi, mi incuriosisce sempre e a breve inizieranno le pubblicazioni delle serie post-Secret Wars, di cui conto di seguire tre o quattro mensili.
Inoltre tenderò sempre le orecchie verso il mondo DC comics, informandomi sempre su come vada la vita in quei lidi per non perdere il legame che mi unisce a personaggi che adoro e che adorerò sempre.
Perché allontanarsi da qualcosa non significa per forza schifarla.

Vi saluto e vi abbraccio tutti con un'immagine del Superman depotenziato che mena la gente usando gli stracci del suo mantello come tirapugni in quanto indistruttibili ergo fanno più male.
Si, sono serio, non sto scherzando.

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