Questo mese, per la RW/Lion cade il primo anniversario della pubblicazione delle nuove serie DC in italia; ciò implica che, essendo al giro di boa, siamo giunti al mese in cui finalmente tutte le serie si prenderanno una pausa per raccontarci come ha avuto inizio tutto. Ovvero, i famosi "numeri 0" dei New 52, i numeri con le origini del personaggio o del gruppo in questione. Almeno in teoria, avendone letto uno solo non ne sono così sicuro. Ebbene, il numero in questione è il numero 1 di un nuovo mensile dedicato al cavaliere oscuro, il pipistrello preferito da tutto il mondo...si, parlo di Batman e, indovinate un po', come si chiama la nuova serie?
"Batman: il cavaliere oscuro". Sti gran cazzi amari, la fantasia degli editori a volte mi lascia perplesso. Vabbè, essendo un numero 1 mi limito a commentare ciò che c'è dentro, tanto so che non continuerò mai questa serie essendo un contenitore per le altre testate batmaniane. Diciamo che l'unico motivo per prenderla sarebbe per godersi tutta "morte della famiglia", ma per evitare spoiler di proporzioni BIBLICHE mi fermo qui. Pronti, partenza, via.
La prima storia del numero ci mostra le origini di Damian Wayne, figlio creato artificialmente unendo i geni di Talia Al Ghul e Bruce Wayne/Batman. Questo perché....boh, non avendo mai seguito la DC da prima del reboot non ne ho minimamente idea, ma immagino sia tipo per creare un degno principe per la setta degli assassini e un degno erede della dinastia Al Ghul. Essendo il numero 0, vediamo la crescita di Damian dalla sua nascita fino ai suoi 10 anni, momento in cui riuscirà finalmente a battere la madre ottenendo il diritto di poter incontrare suo padre e poter quindi unire l'allegra famiglia. Senza infamia e senza lode, insomma. Ci fa solo vedere come il bambino sia cresciuto in mezzo alla violenza sviluppando conseguentemente un istinto omicida praticamente assente nel padre. Nel mezzo, un'immagine che mi rimarrà sempre nel cuore al 100%.
Questa:
MIO FIGLIO SARA' COSI', GIURO
Scherzi a parte, davvero, è bellissimo vedere quel simpatico bambino con il costume del padre. Mi ha commosso. Però mi fa venire da piangere.
Dopo questa storia, abbiamo il numero 0 di Batwing, serie che non ho mai seguito ma che mi ha sempre interessato (so che è un controsenso, ma 10 euro a numero mi sembrano tantini). Il tizio di cui non so il nome, comunque, è cresciuto nel tipico ambiente africano dove ci sta la guerra e la gente sta male e si arrabbia e uccide per vivere. Poi arriva Batman e lo fa entrare nella Batman Inc., rendendolo una persona meglio. Mi sembra un po' una storiella delle palle, il povero ragazzo africano che viene aiutato da un ricco americano e diventa un eroe. AH NO, ASPETTA, è la tipica mentalità americana, quindi ci sta, ritirò ciò che ho detto in precedenza.
Terza storia, origine delle Birds Of Prey, con Black Canary e Batgirl che si incontrano, lottiamo dalla stessa parte, diventiamo amiche, ok bella lee gruppo formato con una tizia che non so chi sia ma che a quanto pare se la fa con Amanda Waller (famosa stronza della DC). Si sente puzza di fregatura lontano un miglio, ma siamo in una serie legata a Batman e tutto ciò è normale.
E poi, la storia che da sola vale i soldi dell'intero numero. L'ultima storia. La storia su Harvey Dent, la prima storia (mi pare) del nuovo universo in cui appare finalmente Due Facce. Il punto è: la RW, con la sua solita cura certosina nella preparazione dei fumetti, non ha messo nel sommario delle storie le informazioni riguardanti questa serie, quindi non ho idea se sia un numero uno, se sia una storia nuova o se sia un ripescaggio di anni fa. Sta di fatto che è una di quelle storie che piacciono a me: disegni graffianti, atmosfere noir e un personaggio oscuro con sprazzi di umanità (questo dualismo viene accentuato da una frase precisa di un personaggio secondario, e non dalla solita distinzione tra suo lato buono e suo lato cattivo). Giuro, questa storia occupa due quinti dell'intero numero (è più ciccione di uno spillato regolare, infatti mi sembra che dal numero due il prezzo salga a cinque euro a numero, poco abbordabile insomma) ma lo trasforma da fumetto mediocre a fumetto da avere assolutamente. Questa miniserie meriterebbe un intero articolo solo per essere spiegata a fondo (no, non lo farò, non avendo abbastanza conoscenza del personaggio non voglio far venire un infarto a qualcuno), giusto per farvi capire quanto sia bella.
Per cui, concludendo, consiglio questo numero?
No. Lo consiglio solo a chi segue le serie contenute qui dentro e che ci tiene ad avere il numero che ne mostra le origini, oppure a chi è disposto a pagare quattro euro per una fantastica storia noir con un Harvey Dent più ambiguo che mai.
Articolo numero 61, non pensavo ci sarei mai arrivato, davvero! Per cui, ancora un ringraziamento a tutti, ci sentiamo al prossimo articolo che, secondo i miei piani, sarà un mega riassunto di un anno di New 52 nella mia vita!
Perché sei così ser....ah no scusate.
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