martedì 10 dicembre 2013

Saint Seiya: i Brave Soldiers sono quelli che comprano il gioco.

Buonsalve! Non so da quanto scrivo, sicuramente non da troppo, ma con l'università (come se mi impegnassi, ma vabbé...) il mio cervello sta partendo sempre più per la tangente. Venerdì sono andato insieme al mio cuginetto tanto simpatico di 20 anni a mangiare dalla nonnina e, MIRACOLO, ci ha dato un cinquantone da spendere per un regalo di natale. Cosa che ho fatto quello stesso giorno, qualche ora più tardi. Indeciso tra il gdr di One Piece per 3ds e il nuovo Saint Seiya per ps3, ho optato per il secondo, perché volevo menare le mani in mezzi a LAMPI, ESPLOSIONI, ELABORATI GIOCHI DI LUCE e volevo prendere qualche trofeo easy per aggiungere un platino alla mia collezione di coppette. Per cui, torno a casa dopo svariate peripezie (che riassumerò dicendo solo: ho salvato mia nonna che era rimasta a piedi con la macchina a mezz'ora da casa sua, con la temperatura che si abbassava sempre di più e i nazgul che si avvicinavano) e installo il gioco, che inizia a girare sulla mia playstation vecchiotta e piena di acciacchi. La prima cosa che ho pensato? Gesù, sembra che abbiano infilato pali nell'ano di tutti i personaggi.
Quale tristo fato attende colui che perirà per i colpi del sacro cavaliere dei gemelli? Per Seiya, la risposta è "Mammt"
Premessa: questo NON è un bel gioco nel senso assoluto del termine. Per cui lo sapete subito e vi mettete il cuore in pace. Per la prima volta, la saga ripercorre tutte le tre saghe del manga (santuario, nettuno e ade), saltando per qualche motivo tutta la parte con i cavalieri neri e i cavalieri d'argento, ma vabbè. Poveri stronzi maltrattati in tutti i videoggiuochi. Ci sono tanti personaggi? Si, molti, tutte le armature dei bronzini principali, comprese le armature dei loro "mentori" (sebbene Leo Ikki e Virgo Shun siano solo DLC), i soliti tre cavalieri d'argento (tra cui Orfeo), tutti quelli d'oro, tutti i cavalieri di nettuno (a parte quella lì, cosa, Tetis del pesce rosso), gli specter principali con i tre grandi dell'inferno e, udite udite, le divinità. Quindi, FINALMENTE, potremo menare le mani con Hypnos, Thanatos, Nettuno, Ade e Atena, più l'armatura divina di Pegasus. Mancano le altre, purtroppo, e non ne capisco il motivo. Com'è la struttura dei combattimenti? Beh, il movimento è libero (ci si può muovere in tutte le direzioni e si può pure saltare) e lo scopo è come sempre legnarsi fino a far esplodere il proprio cosmo nel modo più scenografico possibile, ma la legnosità del tutto e il solito schema che si basa tutto in schiva-attacca-para-schiva-attacca-para rende il gioco monotono all'inverosimile e ci si troverà spesso a sperare che tutto giunga ad una veloce fine indolore. Un problema mica da poco, a cui si aggiunge una storia relativamente varia nelle scelte (possiamo spesso scegliere il cavaliere da usare nello scontro o che combattimento fare prima) ma che non presenta NESSUN filmato e che affida la narrazione a una serie di dialoghi con simpatiche immaginine, prese anche dall'anime. Che bello, l'anime. Proprio gustoso. Poche altre modalità, alla fine tutte uguali, relegano questo gioco a puro prodotto per i fan più duri. Insomma, gente come me, che non vedeva l'ora di vedere i personaggi realizzati così bene mentre si legnano in modo tutto BOOOM. 
Mio voto personale: 7/10 per un fattore puramente nostalgico, per i modelli ottimamente realizzati e perché le voci sono quelle originali giapponesi. Ma a uno a cui non interessano i cavalieri, questo gioco è la merda più totale, e può risparmiare i 60 verdoni che costa. 
Vi lascio con due immagini condite da didascalie frizzanti e simpatiche, buon martedì a tutti voi gatti assassini!
Difendi sto gran par di anelli, la prossima volta, cosmo bruciante dei miei capelli verdi.
Niente da dire, sembra l'armatura della Barbie. 

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