Probabilmente sono io che sono malinconico, o troppo sensibile, o scemo, o annoiato o un insieme di tutte queste cose, però è dall'età di quindici anni che soffro terribilmente il giorno del mio compleanno. Ai tempi addirittura me ne lamentai sul mio blog di msn (chi non ne ha mai avuto uno? No, tu non conti Beppino, non sai scrivere) e uno mi disse "non sei mica così vecchio, cristo, hai quindici anni".
Bene. Ora sto per compierne 22. Tra dieci giorni avrò ufficialmente 22 anni e questa cosa mi spaventa come pochissime cose al mondo.
Perché?
Mi sento come se fossi in mezzo a un corridoio lungo ma non lunghissimo. Dietro vedo un sacco di strada e mi ricordo ogni singolo passo come se l'avessi appena fatto, davanti vedo la porta.
So che se corro rischio di arrivare a destinazione in cinque minuti e so che se sto fermo non ci arriverò mai, di conseguenza, come devo camminare?
Mi ricordo bene di quando festeggiai il capodanno 2000 a Brescia. Quindici anni fa.
Mi ricordo del natale 2002 a Milano.
Mi ricordo di quando ero sul passeggino ed ero al mare con mia madre e mio padre, quindi minimo 18 anni fa.
Mi ricordo purtroppo fin troppe cose e mi ricordo di come fossero le persone prima che il tempo passasse per tutti.
Mi ricordo di quando mia cugina veniva a casa mia che aveva 15 anni e io non ricordo ma ne avrò avuti tipo 7 (non ricordo solo perché non ho mai capito quanti anni di differenza ci siano tra me e lei). Quando si sedette su una sedia per bambini con me in braccio e la ruppe e si sentì in colpa perché io mi misi a piangere.
Oggi quella stessa cugina è mamma e io sono qui, che scrivo pensieri su un blog di fumetti e stronzate varie, studente universitario disilluso da tutto e che sta solo cercando di sentire qualcosa.
Per quale motivo soffro così tanto i compleanni?
Perché la gente si sente in dovere di farti gli auguri per un altro pezzo di vita che se ne va. Come se ti dicessero "oh auguri, ho saputo che hai un consistente pezzo di vita in meno da vivere, mi raccomando, divertiti!".
In questi anni molte persone sono arrivate e molte se ne sono andate. Alcune sono addirittura morte e le ricorderò sempre per piccole cose che ci univano da bambini, altre è come se lo fossero perché il mondo va avanti e io con lui anche se la maggior parte delle volte non vorrei farlo.
Non riesco ancora a capire come vivere la vita, mi sembra uno spreco dire "prendi quel che succede e stai tranquillo". Non riesco a capire come impormi, come comportarmi, come tutto.
Per cui come tutti me ne sto qui. Guardo il tempo che passa e ogni secondo appena passato mi sembra infinitamente più bello di quello che sta per arrivare.
Perché sono fatto così. Sono una bestia malinconica e non me ne vogliate per questo, in fondo è il mio blog e nessuno vi costringe a leggermi.
Però sarebbe bello se tutto si potesse congelare e immobilizzare per qualche minuto, per farci rivivere i momenti più belli della nostra vita, per poi poter ripartire e andare avanti nel migliore dei modi.
Sarà, forse, il senso del crescere.
A 'sto giro, si ringrazia Sara per la gentile concessione delle foto che mi hanno fatto venire voglia di scrivere.
Grazie.
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