lunedì 19 novembre 2012

Flashpoint: salvare tua madre fa male all'universo

Ma che bel titolo.
La Lion ha ristampato, in un volumone cartonato brossurato pieno di bozzetti preparatori e curiosità inutili di cui pure i fan farebbero a meno, flashpoint, ovvero l'evento dc dell'anno scorso che ha dato il via al reboot dell'intero universo narrativo della casa americana. Perchè decido di parlarne ora? Semplice: perchè l'ho letto solo ora in questa edizione. Non ho mai nascosto la mia ignoranza riguardo questo crossover (avevo affermato di non averlo mai letto qualche articolo fa, nel dubbio andatelo a cercare): sapevo solamente, grosso modo, cos'era successo. Flash fa un bordello che sputtana il tempo, è l'unico a ricordarsi di com'era il mondo prima dello sconvolgimento, deve mettere tutto a posto. Ce la fa, ma questo è ovvio, altrimenti non staremo leggendo per l'ennesima volta il primo incontro tra Superman e Brainiac 1.0 (a proposito: Superman numero 7 è uno degli spillati più belli che io abbia mai letto in vita mia. Giuro).

Flashpoint inizia con Barry Allen che si sveglia sul tavolo del suo ufficio, fa due passi, capisce che non è il suo mondo. Da cosa lo capisce? Sua madre è ancora viva. Non voglio criticare la trama iniziale, sia chiaro! Solo che trovo che, per un lettore come me che non si è letto "Road to Flashpoint", questo inizio confonda un po' le idee. Avrei preferito, invece dei mille schizzi preparatori su Batman o sull'oceano francese (oh, non li considero spoiler, sono solo due nomi...), un bel resoconto di come siamo giunti a tutto questo. Anche una sola paginetta sarebbe andata bene, a mio avviso, giusto per dare un'infarinatura. Invece niente di niente, ti pigli sto inizio, se il cervello ti va in mindfuck sono cazzacci tuoi. Una volta capito di non trovarsi nel proprio mondo, decide di mettere le cose a posto e parte alla ricerca dei suoi alleati di sempre. Signor Allen, una domanda: se il mondo è nuovo, come fai ad essere sicuro che gli amici siano ancora amici? Infatti succede che Batman non è Bruce, bensì Thomas Wayne (il padre, visto che quella sera nel vicolo del crimine hanno sparato al bambino), Aquaman e Wonder Woman sono in lotta per il dominio del mondo (tra l'altro, la zoccola ha decapitato la moglie di Aquaman e si è tenuta l'elmo come trofeo), Cyborg è un misto tra Superman e Booster Gold (tutti lo amano e tutti lo conoscono, almeno questo mi piace in quanto trovo che come personaggio sia molto figo) e Capitan Marvel nasce dalla fusione di sette ragazzini.
Non sono sotto l'effetto di acidi, giuro. Capitan Marvel, quello che si mena con Black Adam, che ha il costumone orribile con la saetta, quello con i capelli ingellati, nasce dalla fusione di sette ragazzini. Mica ragazzini qualsiasi, eh: ragazzini che hanno ricevuto da un vecchio qualcosa le abilità degli dei. 'mastica.
Tralasciando la parte centrale, prolissa e inutile (parlano davvero troppo in alcuni punti, così tanto che mi prenderei a pugni nelle palle per averlo preso al posto del guanto dell'infinito, però sono cose che per collezionismo si fanno) e in cui appare un Superman mingherlino e spaventato dal mondo (è stato rinchiuso tutta la vita in una stanza), arriviamo alla parte finale, in cui, per tornare al suo mondo, Flash (che ha ripreso i poteri grazie a una sorta di sedia elettrica alla frankenstein) decide di sconfiggere sia capitan findus che la regina delle zozze guerriere. Questo a cosa porta? Alla morte dell'unico simpatico tra i sette ragazzini, tanto per iniziare. Poi arriva il dr. Zoom, ovvero l'antiflash, che svela l'arcano mistero: in realtà è lo stesso Barry Allen ad aver sputtanato la realtà nel tentativo di salvare la madre! Inizia una lotta disperata, in cui il nemico sembra avere la meglio, finchè non arriva Batman che inzicca la spada nella schiena di Zoom, e tanti saluti. Poi muore anche Batman, ma non prima di aver dato a Flash una lettera per suo figlio Bruce.
Altra roba di cui non ho voglia di parlare, Flash va a fermare se stesso nel passato mentre corre sul tapis roulant cosmico in grado di farlo viaggiare nel tempo.
No aspetta.
Tapis roulant cosmico in grado di farlo viaggiare nel tempo.
Ok, questo sclero sarebbe troppo facile, quindi me lo evito. Ma traete le vostre conclusioni.
Riesce a fermarsi, si formano molti universi e pandora (la tipa incappucciata, storia lunga e confusa) spiega a Flash che succede. Lui torna al suo mondo, da la lettera a Bruce Wayne, lui piange, papi mi vuole ancora bene, grazie Flash.
Non mi è piaciuto. Ecco, l'ho detto! L'ho trovato noioso, prolisso, troppo concentrato nell'ultima parte, con alcuni fastidiosi buchi di trama che potevano essere spiegati con un comodo trafiletto in fondo o all'inizio.
Lo apprezzo solo perchè è disegnato da dio e perchè ha dato il via al nuovo universo dc, ma le cose buone finiscono li.
Come voto gli darei 6/10, giusto per premiare la sua importanza narrativa.
Quindi, anche stavolta è finito, vi ringrazio della lettura e un saluto a tutti!
Prima, però, ultima domanda: se Flash ha fatto ripartire l'universo DC, come spiegato nei vari numeri 1, e lui e Bruce Wayne si sono conosciuti, in questo universo, cinque anni prima degli eventi narrati in ogni testata...come mai qui si conoscono?
Mistero.

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