domenica 5 maggio 2013

Il figlio di Superman, non ho un titolo migliore.

Tornato da poco più di 12 ore da una sottospecie di gita, mi sento depressissimo. Non per la gita in se, però boh, mi sembra strano tornare alla vita di tutti i giorni. Che poi è durata solo due giorni scarsi, di cui 15 ore le ho passate in treno, però ripeto: boh. Questa breve introduzione solo per farvi sapere che anche io esisto veramente! Quindi, prima di iniziare, vorrei ringraziare i miei compagni di gita per la compagnia, e il fottuto DJ di quella festa di merda per avermi fatto capire che, effettivamente, esistono dei nostri sosia in giro per il mondo. Era un incrocio letale tra iltizioqualunque e rigor di "parliamodiVG".
Assurdo.
Comunque, iniziamo! Come state, miei lettori belli? Oggi è domenica e piove abbastanza forte, quindi mi toccherà stare in casa a studiare. Visto che l'esame si avvicina e sono indietro, anche se dire indietro è dire poco. Al mio ritorno ieri sera, ho avuto un simpatico pacchetto contenente un volume di Superman, uno di quelli contenente una storia di qualche anno fa che la RW ristampa solo per poter ciucciare più soldi possibili a quei poveri cristi che, come me, si sono avvicinati alla DC solo di recente. Che poi, sia chiaro, non per tutti i volumi la penso così: alcuni meritano davvero di essere ristampati (tipo Red Son) visto che la planeta ha tolto dal mercato tutto ciò che riguardava DC quando ha perso i diritti. Però reputo sempre scandaloso vendere un volume di nemmeno 100 pagine a 15 e passa euro.
Il volume di cui sto parlando, nello specifico, è "il figlio di Superman", storia che mi appassionò qualche mese fa dalla descrizione e che mi decisi a comprare il prima possibile. Ah già, un attimo, mi sono perso l'immagine di rito che introduce i miei articoli scritti sempre allo stesso modo. Piccole certezze della vita.

Come ogni buon volume DC, questo è un "what if?", in cui si immagina il futuro di un determinato supereroe dopo un certo avvenimento. Mi ha fatto molto piacere la fedeltà con la linea temporale classica del personaggio, uguale fino a un determinato anno, da cui partono le vicende.
Trama: quindici anni fa, Superman è sparito nel nulla. Clark Kent, ovviamente, sparisce e viene dato per morto, lasciando una moglie da sola a crescere un figlio, il piccolo Jon Kent. La moglie è Lois, ma non pensavo fosse così strano da doverlo specificare. Sebbene la narrazione parta quando Jon ha già più o meno 16 anni, riusciamo a capire pressapoco tutto quello che è successo precedentemente: con Superman fuori gioco, Luthor ha acquistato sempre più potere nella società americana, mentre la Justice League è diventata una squadra sotto il controllo del governo. Nessuno di loro si è interessato al piccolo Kent, in quanto non ha mai presentato superpoteri. Comunque, a causa di una eccessiva attività solare, i suoi poteri vengono alla luce: super forza e volo accertati, vista a raggi x a quanto pare assente, gli altri non vengono nemmeno nominati. Dopo l'acquisizione dei poteri e l'incontro con i capi della squadra rivoltosa "supermen", Pete Ross e Lana Lang, la vita del giovane Jon cambia in un modo che definire bizzarro (o bizarro, hohohoho) è dire poco. Mi fermo qui per evitare ulteriori spoiler più pesanti. Lo ammetto, l'iniziativa "the man of steel" mi sta piacendo, visto che permette di avere numerosissimi volumi sull'uomo d'acciaio a prezzo più o meno uguale (sempre intorno ai 15 euro), ma mostra anche storie che, sebbene buone, risultano troppo eterogenee tra di loro. Questo è proprio il caso de "il figlio di Superman", volume che parte in quarta raccontando una storia molto interessante ma che risolve il tutto in pochissime pagina, circa 95. Avrei apprezzato molto di più una storia lievemente più approfondita, che mostrasse anche solo con una vignetta le ragioni dei vari membri della League a comportarsi in un certo modo, o fatti che, con la loro successione, non lasciassero confuso il lettore. Del tipo, stai leggendo di Luthor che parla, giri la pagina e vedi Jon che limona una tipa senza nessuna spiegazione. Giuro, mi sono messo a controllare il numero delle pagine perché pensavo di averne persa qualcuna. Invece no: tutto succede velocemente, talmente veloce che arrivi alla fine e pensi "di già?" non perché sei estasiato, ma perché non hai avuto il tempo di farti piacere quello che stava succedendo. Cioè, mi ha lasciato un po' perplesso. Se a questo aggiungiamo il fatto che il figlio di superman (da cui prende il titolo la saga) si vede davvero pochissimo, beh....
Concludendo, se dovessi dare un voto sarebbe un 7/10, visto che la storia ha potenzialità ma la sua lunghezza mina l'intera esperienza del lettore.
E con questo, vi saluto! Sto davvero lottando per riuscire a scrivere articoli in modo più o meno regolare, ma potete capire che non è facile dopo quasi un anno e quasi sessanta articoli.
Ultima considerazione: il numero 12 della Justice non è molto piaciuto, sbrigativo e una conclusione della saga di Graves davvero insoddisfacente. Ma almeno appare Hawkgirl.
che vuole uccidere hawkman, piccolo perché è uno spoiler

2 commenti:

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