La prima volta che vidi Superman, credo fosse nel cartone animato che davano su italia 1 al finire degli anni '90. Mi piaceva il concetto di un uomo in grado di fare qualsiasi cosa, in continua lotta contro un pelato e altri mostri assurdi. Sebbene ignorassi il fatto che fossi alieno (avevo sei anni, non era mica colpa mia!), il personaggio mi colpì subito. Poi, dopo poco tempo, lo abbandonai. Nella mia mente Superman era un supereroe banale, in grado di fare tutto e che, quindi, di esclusivo non aveva niente: niente problemi, niente limiti. Così, non mi interessai più a lui per moltissimi anni. Poi, la svolta: più o meno nel 2007, credo, mia madre mi regala il volume numero 5 de "i grandissimi di repubblica": La morte di Superman. Per la cronaca, in quella raccolta uscì pure Watchmen, e a saperlo oggi mi mangio le mani e i piedi per non averlo comprato.
Comunque.
La storia introduceva Doomsday, un nemico di pura rabbia, intento a dirigersi verso Metropolis per....beh si, per spaccare tutto, un po' come farebbe Hulk. Un nemico così forte che nemmeno la Justice League riesce a scalfire. Ovviamente, a quel punto, arriva il nostro uomo d'acciaio e inizia il vero scontro, che si conclude nel più impensabile dei modi (titolo del volume a parte, ma è il nome della saga): entrambi i combattenti muoiono. Tra le braccia dell'amata Lois, Kal-El spira per sempre, abbandonando Metropolis e i suoi amici al proprio destino. Davvero, non ci potevo credere: Superman era appena morto davanti ai miei occhi! Questo mi fece totalmente rivalutare il personaggio, da Dio in terra a comune "umano" in grado di morire.
Purtroppo, fu solo un caso che lessi quella storia, in quanto con la sfortunata vita della DC in italia non trovai i fumetti da nessuna parte. Questo fino a maggio 2012, quando uscì il primo numero dei "new 52" dedicato proprio all'uomo d'acciaio. E così, l'amore ricominciò.
Nella mia chiusura mentale, purtroppo, avevo relegato Superman a "personaggio totalmente privo di interesse", continuando invece a leggere quella monnezza astronomica dell'Ultimate Marvel Universe.
Tralasciando la storia dietro a questa manovra commerciale della dc, mi ha fatto molto piacere ritrovare un personaggio abbandonato da anni in una veste nuova e tirato a lucido per l'occasione. Le storie di Superman (SEBBENE siano tutte fondamentalmente uguali per i primi 4 numeri della serie) sono fresche e piacevoli da leggere, sia quelle attuali, in cui lui è già l'affermato eroe di Metropolis, sia quelle iniziali, in cui è ancora un giovanotto arrogante che si prende gioco della polizia ma che fa il proprio dovere di eroe.
Voglio davvero ringraziare Superman, perché leggerlo è come leggere le storie della silver age: un salto nel passato dei comics, in un'epoca in cui le città sono formate da grattacieli altissimi e sbirluccicanti, e l'umanità non è condannata ad un terribile destino (come sembra ormai di tendenza in moltissimi comics).
Lunga vita alla macchia rossa e blu! (chi capisce la citazione è una brava persona!)
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