Come da titolo, oggi parlerò di "one piece: pirate warriors", titolo nato dalla collaborazione tra Tecmo e Koei. Prima di tutto: è un musou, quindi un gioco sullo stile di Dinasty Warrior, e ciò, stranamente, va bene. Si, dico stranamente perchè, solo un mese fa, ho avuto a che fare con il musou di Kenshiro. Ad ogni partita, il mio cervello iniziava a urlare "Dai, dai che ora ti diverti, aspetta! Immaginatelo come una gigantesca torta di fango che al suo interno custodisce il miele più dolce del mondo!", per poi rendersi conto che al posto del miele hanno messo un veleno per topi così potente da uccidersi da solo. Noioso e legnoso, in poche parole, sebbene realizzato abbastanza bene dal punto di vista narrativo e con la giustissima dose di violenza, che non annoia mai! Detto questo, passiamo a one piece. Tutti, bene o male, conoscono one piece: vuoi per il cartone animato, vuoi per il manga, vuoi per i millemila giochi usciti dedicati a Rubber (Rufy, in originale) e alla sua ciurma di pirati. Credo che buona parte del successo del manga derivi dal fatto che esso rappresenti ciò che tutti noi, in segreto, vorremmo fare nella nostra vita: partire in un'avventura epica insieme ad i nostri più cari amici. Il tutto condito da una dose assurda di humor e battutine varie, che rendono la miscela ottima e divertente. Per la cronaca: dopo il cinquantesimo numero mi ha rotto i coglioni e ora lo leggo per inerzia.
Ma passiamo oltre.
Il gioco è il classico musou fatto di arene e nemici da sconfiggere, oltre ai soliti boss di fine livello. In cosa sta il suo potere? Bhe, per prima cosa, si nota subito come gli intermezzi animati siano fedeli al fumetto: roba da far sbrodolare i fan più accaniti. In secondo luogo, ci sono alcune sezioni del gioco in cui l'azione regolare viene interrotta per lasciare spazio ad eventi caratteristici della storia. Ad esempio, durante la battaglia al Baratie contro Kreek, perderemo il controllo di Rufy per poter affrontare Mihawk usando Zoro.
Nel caso qualcuno non conosca il manga, chiedo scusa per l'uso sconsiderato di tutti questi nomi propri.
Ed è bello, sissignore! Rivivere i punti salienti di una storia che amiamo è sempre divertente, pure se la storia in questione ormai ci ha fracassato le palle a causa di come è stata sfruttata nel corso degli anni.
Per potenziare le varie caratteristiche (attacco, difesa e vita, nulla di particolare) so dovranno collezionare delle monete raffiguranti i personaggi principali dell'opera, che doneranno anche specifici bonus se usati in un determinato modo. Ad esempio, mettendo come monete Zoro, Nami e Chopper, attiveremo l'abilità "Pirati di cappello di paglia", e via dicendo.
Le pecche sono, prima di tutto, l'eccessiva sintesi di alcuni avvenimenti, di cui i fan si accorgeranno senza ombra di dubbio. Esagerando, la saga di Skypea viene a malapena accennata: non ci saranno livelli in cui ci troveremo a combattere contro Eneru o contro gli altri sacerdoti. Oltre ad altri tagli, come la saga di Long Ring Rong Land o quella di Thriller Bark (robetta, proprio...), questa pecca mina sensibilmente la comprensione della storia da parte dei non-fan.
In secondo luogo...mi rendo conto di esagerare dicendo così, ma....manca il sangue. E non serve minimamente durante i combattimenti normali, ma non è possibile guardare Mihawk colpire Zoro con la spada senza lasciargli nulla. Manco la tipica cicatrice. Niente. Zero. Niet. Manco una goccia di sangue giusto per far capire cosa sia appena successo. Giuro, non avevo parole.
A parte queste cose, lo consiglio vivamente: è divertente, intrattiene e cerca di modificare il genere per renderlo più appetibile alla maggior parte del pubblico, senza snaturarne l'essenza.
Chiedo scusa se me la sbologno in questo modo in chiusura, ma non so che altro dire, quindi....
BUONANOTTE A TUTTI GENTE.
E buon sabato, io starò in casa a guardare Shrek 2.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.